Page 2091 - Shakespeare - Vol. 1
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dove giaceva il corpo morto di Bassiano;
io ho scritto la lettera che trovò tuo padre
e nascosto l’oro in quella lettera menzionato,
in lega con la regina e i suoi due figli;
e cosa non è stato fatto, di cui tu hai motivo di soffrire,
in cui io non abbia messo il mio tocco di perfidia?
Io ho condotto l’imbroglio della mano di tuo padre,
e quando l’ho avuta, mi sono tratto da parte,
e quasi mi scoppiava il cuore dalle risate.
Io l’ho spiato 258 dal crepaccio di un muro quando,
in cambio della mano, ha avuto le teste dei suoi due figli;
ho visto le sue lacrime e riso così di cuore
che tutti e due gli occhi mi piovevano come i suoi.
E quando ho raccontato il mio spasso all’imperatrice,
lei è quasi svenuta 259 al mio piacevole racconto
e mi ha dato venti baci per la notizia.
[PRIMO] GOTO
Ma come puoi dire tutto questo senza arrossire!
AARON
Già, come un cane nero, dice il proverbio. 260
LUCIO
Non ti penti di questi atroci atti?
AARON
Sì, di non averne fatti altri mille.
Anche ora maledico il giorno - ma pochi,
credo, rientrano in tale maledizione -
in cui non ho fatto qualche malvagità importante:
come uccidere un uomo o altrimenti progettarne la morte;
violentare una fanciulla, o tramare il modo per farlo;
accusare qualche innocente, e spergiurare;
fomentare odio mortale tra due amici;
far rompere il collo alle bestie dei poveracci;
appiccare il fuoco di notte a fienili e granai
e chiamare i proprietari a spengerli con le loro lacrime.
Spesso ho dissotterrato i morti dalle tombe
e li ho messi diritti in piedi alle porte dei loro cari,