Page 2087 - Shakespeare - Vol. 1
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ATTO V EN
Scena I EN
Entra Lucio con un esercito di Goti, con tamburi e soldati. 237
LUCIO
Guerrieri provetti e miei fedeli amici,
ho ricevuto una lettera 238 dalla grande Roma
che mi significa quale odio là portano all’imperatore
e come sono ansiosi di vederci.
Perciò, grandi signori, siate, come attestano i vostri titoli,
imperiali e insofferenti dei torti ricevuti;
e per ogni offesa 239 che vi ha fatto Roma,
esigete triplice rivalsa.
[PRIMO] GOTO
Valoroso virgulto, spuntato dal grande Andronico,
il cui nome, una volta nostro terrore, è ora nostro conforto,
le cui alte imprese e onorate azioni
Roma ingrata ripaga con vile disprezzo,
abbi fiducia in noi; 240 ti seguiremo dove ci condurrai,
come api pungenti nel giorno più caldo d’estate
condotte dal loro signore 241 ai campi fioriti,
e ci vendicheremo della maledetta Tamora. 242
T UT T I
Come ha detto lui, così diciamo tutti insieme.
LUCIO
Lo ringrazio umilmente, e ringrazio voi tutti.
Ma chi arriva, condotto da un valoroso goto?
Entra un goto, che conduce Aaron con il bambino in braccio.
[SECONDO] GOTO