Page 2081 - Shakespeare - Vol. 1
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TITO

Ma che dice Giove, t’ho chiesto?

     CLOWN

Ahimè, signore, io non conosco nessun Giobbe: mai fatto una bevuta con
lui in tutta la mia vita.

     TITO

Come, canaglia, tu non sei il messaggero?

     CLOWN

Sì, dei miei piccioni, signore, di nient’altro.

     TITO

Come, non vieni dal cielo?

     CLOWN

Dal cielo? Ohimè, signore, non ci sono mai venuto lì! Dio mi scampi se ho il
coraggio di spingermi in cielo alla mia verde età! Ecco, io sto andando coi
miei piccioni ai tribunali della plebe, 214 ad aggiustare una baruffa tra mio
zio ed uno degli uomini imperiali. 215

     MARCO

Allora, signore, questo è proprio quello che serve per la tua petizione. E
che consegni da parte tua i piccioni all’imperatore. 216

     TITO

Dimmi, sei capace di pronunciare una petizione all’imperatore con buona
grazia?

     CLOWN

No davvero, mio signore, il grazie non l’ho mai saputo dire in tutta la mia
vita. 217

     TITO

     Vieni qui, compare; non fare altre storie
     e da’ i tuoi piccioni all’imperatore.
     Per causa mia riceverai giustizia dalle sue mani.
     Su, su; intanto, eccoti dei soldi per il tuo incarico.
     Datemi penna e inchiostro.
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