Page 2080 - Shakespeare - Vol. 1
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Pronto, ragazzo! Marco, scocca quando te lo dico.
Parola mia, ho scritto a buon effetto;
non c’è un dio che sia rimasto senza supplica.
MARCO
Congiunti, lanciate tutte le frecce nella corte;
colpiremo l’imperatore nel suo orgoglio.
TITO
Ora, signori, tirate. Oh, ben fatto, 207 Lucio!
Bravo ragazzo, nel grembo della Vergine. 208 Tira a Pallade.
MARCO
Mio signore, ho mirato un miglio oltre la luna;
a quest’ora la tua lettera è da Giove.
TITO
Ah! Ah! Publio, Publio, che cosa hai fatto?
Guarda, guarda, hai staccato un corno al Toro.
MARCO
Era questo il gioco, mio signore; quando Publio ha tirato,
il Toro, ferito, ha dato un tal colpo all’Ariete
che al Becco 209 son cadute tutte e due le corna nella corte;
e chi doveva trovarle se non il servo dell’imperatrice? 210
Lei si è messa a ridere e ha detto al Moro che non c’era
altro da fare che darle in regalo al suo padrone.
TITO
Bene, sotto ora! 211 Dia gioia Iddio a sua signoria!
Entra il clown con un cesto in cui ci sono due piccioni. 212
Notizie, notizie dal cielo! Marco, è arrivata la posta.
Compare, che notizie? hai delle lettere?
Avrò giustizia? che dice Giove?
CLOWN
Chi, il giustiziere? 213 Dice che ha disfatto la forca, perché l’uomo non deve
essere impiccato fino alla settimana prossima.