Page 2077 - Shakespeare - Vol. 1
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AARON
O Signore, signor mio, è una mossa politica.
Doveva vivere per rivelare questa nostra colpa,
la pettegola dalla lingua lunga? no, signori, no.
E ora vi sia noto il mio intero piano.
Non lontano da qui vive Muliteo, 200 mio conterraneo;
sua moglie ha partorito proprio ieri sera.
Suo figlio somiglia a lei, bianco come voi.
Andate a complottare con lui, date dell’oro alla madre,
e raccontate a tutti e due la situazione,
e come, in questo modo, il loro bambino avrà gran vantaggio
e sarà tenuto per erede dell’imperatore,
una volta sostituito al mio
per calmare questa tempesta che turbina a corte.
E che l’imperatore se lo coccoli come il suo.
Ascoltate, signori; come vedete, le ho dato una medicina, 201
e voi dovete provvedere al funerale:
i campi sono vicini, e voi siete giovani prodi.
Fatto questo, badate di non perder tempo
e mandatemi subito la levatrice.
Fatte fuori nutrice e levatrice,
che le dame ciancino a piacere.
CHIRONE
Aaron, vedo che non affideresti all’aria
i tuoi segreti.
DEMET RIO
Per come ti curi di Tamora,
lei stessa e i suoi ti sono fortemente obbligati.
Escono.
AARON
Ora dai Goti, veloce come vola la rondine,
a mettervi al riparo questo tesoro che ho in braccio,
e a incontrare segretamente gli amici dell’imperatrice.
Andiamo, schiavo dalle labbra grosse, ti porto via di qui;
sei tu che ci metti nei pasticci;
ti nutrirò di bacche e di radici,
latte cagliato e siero, ti farò poppare dalle capre
e ti troverò riparo in una caverna, e ti alleverò