Page 2071 - Shakespeare - Vol. 1
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DEMET RIO
Che c’è qui? un rotolo; scritto tutto intorno;
vediamo:
Integer vitae, scelerisque purus,
Non eget Mauri iaculis, nec arcu. 184
CHIRONE
Oh, sono versi di Orazio, li conosco bene:
li lessi nella grammatica molto tempo fa. 185
AARON
Sì, giusto, versi di Orazio, l’hai azzeccata.
[A parte] Ecco che vuol dire essere asini!
No, non è un bello scherzo! 186 il vecchio ha scoperto la loro colpa
e gli manda armi avvolte di versi
che li feriscono a fondo, e loro non se ne accorgono;
ma se fosse in piedi 187 la nostra acuta imperatrice
applaudirebbe lo stratagemma di Andronico;
ma si riposi ancora un po’, nel suo travaglio. -
E ora, giovani signori, non è stata una buona stella
a portarci a Roma, stranieri, peggio,
prigionieri, per innalzarci poi a queste altezze?
Mi ha fatto bene prendermela col tribuno, alla porta
del palazzo, a portata d’orecchio di suo fratello. 188
DEMET RIO
Ma più bene ha fatto a me vedere un così gran signore
abbassarsi a lusingarci mandando doni.
AARON
Non ne aveva ragione, mio signor Demetrio?
Non avete trattato sua figlia molto amichevolmente?
DEMET RIO
Avessimo così alle strette 189 mille dame romane
a servire a turno la nostra lussuria!
CHIRONE
Desiderio pieno di carità e d’amore.