Page 2055 - Shakespeare - Vol. 1
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MARCO

 Calmati, cara nipote. Buon Tito, asciugati gli occhi.

TITO

 Ah, Marco, Marco! Fratello, io so bene
 che il tuo fazzoletto non può bere una sola lacrima mia,
 perché tu, pover’uomo, l’hai annegato con le tue. 134

LUCIO

 Ah, mia Lavinia, ti asciugherò le guance.

TITO

 Guarda, Marco, guarda! Io capisco i suoi segni;
 avesse la lingua per parlare, ora direbbe
 a suo fratello quello che io ho detto a te:
 il suo fazzoletto, tutto bagnato delle sue lacrime sincere,
 non è di alcun aiuto alle sue guance infelici.
 Oh che comunanza di dolore è questa,
 lontana dal conforto, quanto il limbo dalla felicità.

                                Entra Aaron il Moro, solo.

AARON

 Tito Andronico, il mio signore l’Imperatore
 ti manda questo messaggio: se ami i tuoi figli,
 che Marco, Lucio, o tu stesso, vecchio Tito,
 o chiunque di voi, si mozzi la mano
 e la mandi al re; ed egli, in cambio,
 ti manderà qui, vivi, entrambi i tuoi figli:
 questo sarà il riscatto per la loro colpa.

TITO

 O benevolo imperatore! O gentile Aaron!
 Ha mai il corvo cantato così come l’allodola
 che dà dolce notizia del sorgere del sole?
 Con tutto il mio cuore manderò all’imperatore la mia mano.
 Buon Aaron, vuoi aiutarmi a mozzarla?

LUCIO

 Fermo, padre, non sarà mandata
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