Page 2048 - Shakespeare - Vol. 1
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CHIRONE Escono.
Va’ a casa, chiedi acqua profumata, lavati le mani.
DEMET RIO
Non ha lingua per chiedere, né mani da lavare;
lasciamola quindi alla sua passeggiata silenziosa.
CHIRONE
Fossi in lei, io mi andrei a impiccare.
DEMET RIO
Se tu avessi le mani per annodare la corda!
Entra Marco, proveniente dalla caccia.
MARCO
Chi è costei? 121 mia nipote, che fugge via così in fretta!
Nipote, 122 una parola, dov’è tuo marito?
Se sogno, darò ogni ricchezza per svegliarmi!
Se sono sveglio, mi fulmini un pianeta,
che possa dormire un sonno eterno!
Parla, gentile nipote, quali dure mani spietate
hanno troncato e spaccato e denudato il tuo corpo
dei suoi due rami, quei dolci ornamenti
nel cui cerchio d’ombra re hanno cercato di dormire,
e non poterono ottenere felicità così grande
quanto metà del tuo amore? 123 Perché non mi parli?
Ahimè, un fiume purpureo di caldo sangue,
come una fontana che gorgoglia mossa dal vento,
sgorga e ricade tra le tue labbra rosate,
al moto alterno del tuo respiro di miele.
Certo un Tereo ti ha violata
e, perché tu non lo scoprissi, ti ha tagliato la lingua.
Ah, ora volti la testa per la vergogna,
e, nonostante tutto questo sangue che perdi
come da una canna a tre zampilli,
le tue guance sono rosse come la faccia di Titano
che avvampa se una nuvola l’incontra.
Devo parlare per te? Devo dire che è così?
Oh, se conoscessi il tuo cuore, e conoscessi quella bestia