Page 2037 - Shakespeare - Vol. 1
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arriva una partita del nostro sperato bottino; Esce.
ancora non temono la distruzione della vita.
Entrano Bassiano e Lavinia.
T AMORA
Ah mio dolce Moro, per me più dolce della vita.
AARON
Basta, grande imperatrice, arriva Bassiano;
sii aspra con lui, io vado a cercare i tuoi figli
per sostenerti nella lite, quale che sia.
BASSIANO
Chi abbiamo qui? la regale imperatrice di Roma,
sprovvista della sua appropriata scorta?
O non è Diana, come lei abbigliata,
che ha abbandonato i suoi boschi sacri
per vedere la grande caccia in questa foresta?
T AMORA
Insolente spione dei miei passi!
Avessi il potere che si dice aveva Diana,
ti pianterei subito le corna sulle tempie,
come successe ad Atteone; 93 e i cani
s’avventerebbero sulle tue membra appena trasformate,
volgare intruso che non sei altro.
LAVINIA
Con tua licenza, gentile imperatrice,
si pensa che tu abbia un gran talento nel piantar corna, 94
e c’è da sospettare 95 che tu e il tuo Moro
vi siate appartati per fare esperimenti.
Giove protegga oggi tuo marito dai suoi cani!
Sarebbe un peccato se lo prendessero per un cervo.
BASSIANO
Credimi, regina, il tuo nero Cimmerio 96
dà al tuo onore la tinta del suo corpo,