Page 2034 - Shakespeare - Vol. 1
P. 2034

Il tuo consiglio, giovanotto, non puzza di vigliaccheria.

DEMET RIO

 Sit fas aut nefas, 81 finché non trovo il fiume
 che mi raffreddi questa caldana, una magia che mi calmi queste fitte,
 Per Stygia, per manes vehor. 82

                                                                                       Escono.

                                Scena II EN

Entrano Tito Andronico e i suoi tre figli, facendo chiasso con cani e corni,
                                         e Marco.

TITO

 La caccia è aperta, il mattino è terso e ancora grigio,
 i campi sono fragranti e i boschi sono verdi. 83
 Slegateli qui, che facciano una canea
 da destare l’imperatore e l’amabile sua sposa,
 e svegliare il principe; e suoniamo il corno,
 che tutta la corte possa echeggiarne il suono.
 Figli, sia vostra cura, come è nostra,
 scortare la persona dell’imperatore.
 Ho avuto sonni agitati questa notte,
 ma l’albeggiar del giorno m’ha ispirato nuovo conforto.

  Qui abbaiano i cani e i corni suonano insieme, poi entrano Saturnino,
    Tamora, Bassiano, Lavinia, Chirone, Demetrio e il loro seguito.

 Molti giorni felici alla Vostra Maestà;
 a voi, signora, altrettanti e ugualmente felici:
 avevo promesso a Vostra Grazia il suono del corno.

SAT URNINO

 E l’avete suonato vigorosamente, miei signori,
 e un po’ troppo presto per signore appena sposate.

BASSIANO

 Lavinia, che ne dici?

LAVINIA
   2029   2030   2031   2032   2033   2034   2035   2036   2037   2038   2039