Page 1823 - Shakespeare - Vol. 1
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mentre loro, guarda caso, mi credevano immerso nel sonno; [Esce]
e mi ero spesso ripromesso di proibire
a Ser Valentino la sua compagnia e la mia corte.
Ma temendo che ansie e sospetti m’inducessero a errore,
facendolo immeritatamente cadere in disgrazia -
ché sempre ho saputo evitare le azioni impulsive -
l’ho sempre accolto con volto benigno, con l’idea di scoprire
ciò che tu stesso m’hai or ora svelato.
Tanto perché tu sappia che son già sul chi vive,
sapendo che una giovane inesperta si fa presto a sedurla,
la notte la metto a dormire in cima a una torre
di cui io stesso ho sempre tenuto la chiave:
e da lassù non c’è modo di venirla a rapire.
PROT EO
Sappiate, nobile principe, che han trovato il sistema:
lui darà la scalata al balcone di lei
e con una scala di corda la farà venir giù,
scala che il giovane amante è già andato a cercare:
e tra non molto lui, con essa, ripassa di qui.
E qui, se lo vorrete, si potrà intercettarlo.
Ma, mio buon Duca, fatelo con prudenza,
che mai sospetti che l’ho tradito io:
l’amore che vi porto, non l’odio per l’amico,
mi ha indotto a rivelare quest’inganno.
DUCA
Sull’onor mio, costui non saprà mai
che fosti tu a mettermi sull’avviso.
PROT EO
Addio, mio Duca. Arriva Valentino.
[Entra Valentino]
DUCA
Ser Valentino, dove andate così di fretta?
VALENT INO