Page 1824 - Shakespeare - Vol. 1
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Con licenza di Vostra Grazia, c’è un corriere
 in attesa di certe lettere da portare ai miei,
 e sto andando a consegnargliele.

DUCA

 Sono molto importanti?

VALENT INO

 Il loro tenore non fa che dar contezza
 della mia salute e della mia felicità d’essere a corte.

DUCA

 Oh, allora non c’è fretta. Resta un po’ con me.
 Ti voglio rivelare alcune faccende
 che mi toccano da vicino e che dovrai tener segrete.
 Non puoi ignorare quant’io mi sia sforzato
 di far sposare a mia figlia l’amico Ser Turione.

VALENT INO

 Lo so bene, mio Duca, e certo tale unione
 sarebbe colma di ricchezze e d’onori; senza contare che quel

      gentiluomo
 è virtuoso, facoltoso, munifico, pieno di qualità
 ben confacenti a una sposa bella quanto vostra figlia.
 E Vostra Grazia non può indurla a farglielo amare?

DUCA

 No, credimi: è permalosa, petulante e riottosa,
 altera, disobbediente, cocciuta e irrispettosa;
 fa come se non fosse figlia mia,
 e non mi teme come si teme un padre.
 E - posso confidartelo - codesta sua protervia
 le ha alienato, non senza motivo, l’amore che le portavo;
 ed io che m’illudevo che gli anni che mi restano
 sarebbero stati allietati dalla sua filiale devozione,
 sono ora ben deciso a risposarmi
 e a darla via al primo che se la prenda.
 Che s’abbia in dote la sola sua bellezza,
 se tanto in spregio ha me e la mia ricchezza.
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