Page 1819 - Shakespeare - Vol. 1
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Più barriere le opponi, più essa divampa.
La corrente che scivola via con lieve mormorio,
lo sai, se tu l’arresti, turbolenta ribolle;
ma se il suo giusto fluire non viene intralciato
essa trae dolce musica dai ciottoli smaltati,
sfiorando d’un lieve bacio canne e giunchi
ch’essa oltrepassa nel suo peregrinare;
e con molte sinuose anse si perde
come per gioco, nel mare in tumulto.
Perciò lasciami andare, non intralciare il mio corso.
Sarò paziente quanto un quieto ruscello,
e d’ogni stanco passo avrò diletto,
sino a che l’ultimo mi avrà reso al mio amore;
là troverò riposo, dopo tanto penare: come
le anime benedette nell’Eliso.
LUCET T A
Ma in che veste ci andrete?
GIULIA
Non vestita da donna, al fine di evitare
rischiosi approcci di uomini lascivi.
Gentil Lucetta, approntami degli abiti
di foggia adatta a un paggio di buon rango.
LUCET T A
In tal caso Vossignoria dovrà tagliarsi i capelli.
GIULIA
No, mia cara: li intreccerò con fili di seta
con tanti eccentrici nodi d’amore:
un che di stravagante ben si attaglia a un giovane
di età ancor meno acerba della mia.
LUCET T A
Di che modello vorreste poi le brache?
GIULIA
Che è come dire: “Dite, signor cortese,
di che circonferenza il guardinfante?”.