Page 1818 - Shakespeare - Vol. 1
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Scena VII EN

                              Entrano Giulia e Lucetta. 35

GIULIA

 Consigliami, Lucetta; gentile ancella, assistimi
 e, in nome d’un tenero amore, ti scongiuro -
 tu che sei la tavoletta su cui tutti i miei pensieri
 si posson leggere, incisi con nitida scrittura -
 d’istruirmi e suggerirmi un buon mezzo
 di farmi mettere in viaggio - fatto salvo l’onore -
 per ritrovare il mio diletto Proteo.

LUCET T A

 Ahimè, la via è ben lunga e faticosa!

GIULIA

 Un pellegrino devoto e sincero non sente la fatica
 nel misurare interi reami con piede malfermo.
 Molto meno la sente colei che s’invola sulle ali d’Amore,
 tanto più se il suo volo la porta verso un essere amato
 che ha la divina perfezione d’un Proteo.

LUCET T A

 Meglio aspettare che lui faccia ritorno.

GIULIA

 Oh, non sai che dei suoi sguardi si nutre l’anima mia?
 Abbi pietà dell’astinenza in cui mi son macerata,
 tanto a lungo anelando a tal nutrimento.
 Se solo tu conoscessi gl’intimi moti dell’amore
 preferiresti dar esca al fuoco con la neve
 che estinguere a parole dell’amore la fiamma.

LUCET T A

 Non tento di estinguere la fiamma ardente del vostro amore,
 ma di mitigare gli eccessi del suo furore,
 che non divampi da farvi uscir di senno.

GIULIA
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