Page 1827 - Shakespeare - Vol. 1
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Qual è il modo migliore di portarla sul posto?
VALENT INO
Sarà leggera, mio Duca, e potrete portarla
sotto un mantello appena un po’ ampio.
DUCA
Un mantello come il tuo farebbe alla bisogna?
VALENT INO
Certo, buon Duca.
DUCA
Allora fammi dare un’occhiata al tuo:
ne voglio uno della stessa taglia.
VALENT INO
Ma, mio Duca, qualsiasi mantello serve allo scopo.
DUCA
E come dovrei portarlo poi, il mantello?
Ti prego, fammi un po’ provare il tuo.
[Solleva il mantello di Valentino e scopre una lettera e una scala di
corda]
Che lettera è mai questa? Come! “A Silvia”!
E qui è l’arnese adatto alla mia impresa.
Per una volta sarò indiscreto e romperò il sigillo.
[Legge]
“A notte, presso a Silvia volano i pensier miei,
E schiavi umili e fidi si prostran sempre a lei.
Ire e redir potessi, lieve del pari anch’io,
Colà dove s’annida l’insensibìl desìo!
Sovra il tuo puro seno riposa il mio pensiero,
Ma il suo signor non viene, seguace al messaggero.
A maledir rimango la grazia a lui concessa,
E il cor segreto invidia cotesta grazia istessa.
E contro a me rivolgo l’odio del cenno mio:
Perch’esso alberga dove posar vorrei sol io.” 40
E qui che leggo?
“Silvia, stanotte ti vengo a liberare.”