Page 1825 - Shakespeare - Vol. 1
P. 1825
VALENT INO
Ma, Vostra Grazia, che c’entro in tutto questo?
DUCA
C’è qui una gentildonna di Verona 38
che assai mi è cara: ma è riservata e contegnosa
e poco apprezza la mia eloquenza d’altri tempi.
Vorrei perciò che fossi tu il mio precettore
(da troppo tempo ho obliato l’arte del corteggiare,
e ben altre son le mode d’oggigiorno):
su come e in che modo debba comportarmi
per trovare favore ai suoi occhi radiosi.
VALENT INO
Conquistatela coi doni, se le parole ha a noia.
Spesso un monile muto, un silenzioso oggetto
fa colpo su una donna, più d’ogni frase a effetto.
DUCA
Ma se lei ha disdegnato il dono che le ho inviato...
VALENT INO
La donna spregia, a volte, l’oggetto più apprezzato.
Mandategliene un altro, non mollatela mai:
il disdegno iniziale l’amore accende assai.
S’ella vi tiene il broncio, non per ciò vi detesta:
vuol solo che l’amore vi vada un po’ alla testa.
Se ve ne dice quattro, non è per farvi andare:
da sole, le sciocchine, si metton poi a smaniare.
Non subite ripulse, qualunque cosa sia:
l’“Andatevene!”, per lei, non è un “Andate via!”.
Lusingate, lodate, vantate e idolatrate
e, per brutte che siano, ditele angelicate.
Non è un uomo quell’uomo, dotato di favella,
che conquistar non sappia, parlando, la sua bella. 39
DUCA
Ma quella che dico io è promessa dai suoi
a un giovane gentiluomo d’un certo rango,
e ben segregata da compagnie maschili: