Page 1816 - Shakespeare - Vol. 1
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SVELT O

Vale a dire?

     LANCIOT T O

L’hai detto: è da tutti stimato un imbranato. 32

     SVELT O

Ma va’! Gran figlio di puttana, non m’intendi.

     LANCIOT T O

Scemo che sei, non te intendevo, ma il tuo padrone.

     SVELT O

Ti dico che il mio padrone è innamorato cotto.

     LANCIOT T O

E io ti dico che me ne infischio, se lui è cotto o stracotto. Se ti va, vieni con
me all’osteria. Se no, sei un ebreo, e un giudeo, e non puoi dirti cristiano.

     SVELT O

E perché?

     LANCIOT T O

Perché non hai carità bastante a darla a bere a un cristiano. Allora,
vieni? 33

     SVELT O

Ai tuoi ordini.

                                                         Escono.

                                Scena VI EN

                                     Entra Proteo solo.

PROT EO

 Lasciare la mia Giulia è da spergiuro.
 Amar la bella Silvia è da spergiuro.
 Fare torto a un amico è ancor più da spergiuro.
 E lo stesso potere che prima m’indusse a giurare
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