Page 1812 - Shakespeare - Vol. 1
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di reggere lo strascico alla mia, sì che alla vile terra
non capiti di carpire un bacio alla sua veste,
e insuperbita da sì gran favore
sdegni di dar ricetto al fiore estivo
e un aspro inverno prolunghi all’infinito.
PROT EO
Via, Valentino, che spacconata è questa!
VALENT INO
Scusami, Proteo: tutto quel che dico è nulla
rispetto a lei; il suo pregio annulla quello d’ogni altra.
Ella è unica e sola.
PROT EO
E tu lasciala sola!
VALENT INO
Per nulla al mondo! Amico mio, ella è mia;
ed io, nel posseder tale gioiello, son ricco
quanto venti mari che abbian perle per sabbia,
nettare per acqua e, per scogli, oro zecchino.
Perdonami se non mi son dato gran pensiero di te:
lo vedi che stravedo pel mio amore.
Il mio sciocco rivale, gradito al di lei padre
sol perché ha un patrimonio così vasto,
se n’è uscito con lei; devo andar loro appresso.
Sai bene che l’amore è geloso all’eccesso.
PROT EO
Ma lei ti ama?
VALENT INO
Certo: siamo promessi, ed anzi l’ora delle nozze
ed i dettagli della nostra fuga
son già decisi: come dovrò scalar la sua finestra
con una scala di corda, e come usare gli altri mezzi
pensati e concertati per farmi felice.
Buon Proteo, vieni con me in camera mia
per aiutarmi coi tuoi consigli nell’impresa.