Page 1626 - Shakespeare - Vol. 1
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Satana, tu che alberghi entro quest’uomo,
ordino che tu ceda alle mie preci
e rapido ritorni giù al tuo inferno,
e sprofondi nel buio: lo comando
in nome d’ogni santo che è nel cielo.
ANTIFOLO E.
Smettila, sciocco, ché non sono matto.
ADRIANA
Se fosse vero, anima infelice!
ANTIFOLO E.
Son questi i tuoi clienti, svergognata?
Questo vecchietto dalla faccia gialla
se la spassava oggi a casa mia
mentre per me le porte ingiustamente
erano chiuse, e non potevo entrare?
ADRIANA
Ma tu hai pranzato a casa, lo sa Dio,
e ci fossi rimasto fino a ora!
Ti saresti evitato ogni calunnia,
e la vergogna che ci umilia.
ANTIFOLO E.
A casa?
[A Dromio]
Di’ tu, furfante: è a casa che ho pranzato? 64
DROMIO E.
A dire il vero no, signore.
ANTIFOLO E.
Di’: e le porte?
Non erano sbarrate, e io chiuso fuori?
DROMIO E.
È vero, sì, sbarrate, tutto vero.