Page 1624 - Shakespeare - Vol. 1
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e con questa ritorno.

ANTIFOLO E.

                E con la corda
 ti darò il bentornato.

                                                        [Lo picchia.]

     CARCERIERE

Buon signore, un poco di pazienza!

     DROMIO E.

Io ho bisogno di pazienza, ché sono nei guai...

     CARCERIERE

Frena la lingua!

     DROMIO E.

Perché non dite a lui “frena le mani”?

     ANTIFOLO E.

Che figlio di puttana, insensato, furfante!

     DROMIO E.

Oh, se fossi insensato davvero, e insensibile! Non sentirei i colpi sulla
testa.

     ANTIFOLO E.

Sei sensibile solo alle frustate perché sei un somaro!

     DROMIO E.

Ah, qui davvero vi do ragione. Sono un asino: lo dimostrano le mie orecchie
allungate. Lo servo dal momento in cui sono nato, e dalle sue mani non ho
ricevuto in cambio che botte. Quando ho freddo mi riscalda con le botte,
quando ho caldo mi rinfresca con le sberle; così mi sveglia quando dormo,
mi fa scattare in piedi quando mi siedo, mi sbatte fuori dalla porta se devo
uscire, e mi dà il benvenuto quando rientro a casa; e me la porto sul
groppone, questa bella gragnuola di nerbate, come una zingara si porta il
suo marmocchio; e il giorno che mi avrà azzoppato non mi resterà che
trascinarmela di porta in porta chiedendo l’elemosina.
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