Page 1581 - Shakespeare - Vol. 1
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a dire il vero; ma eccolo che viene.                     Batte Dromio.
                               Entra Dromio di Siracusa.

 Ti è passata la voglia di scherzare?
 Se ci tieni alle botte, ricomincia.
 Non conosci il Centauro, non hai visto
 nessun denaro, a pranzo mi ha invitato
 una certa signora, alla Fenice
 io abito... Che ti era capitato?
 Perché inventavi tutte quelle storie?

DROMIO S.

 Quali storie, signore? Quando mai
 io vi avrei raccontato cose simili?

ANTIFOLO S.

 Ma adesso, meno di mezz’ora fa.

DROMIO S.

 Non vi ho più visto dopo che al Centauro
 mi avete inviato con tutto quell’oro.

ANTIFOLO S.

 Furfante, tu giuravi e spergiuravi
 che non ti avevo dato niente, e mi parlavi
 di una signora e di un invito a pranzo:
 uno scherzo che, spero, avrai capito,
 non mi andava per niente.

DROMIO S.

                Son contento
 che abbiate voglia di giocare, ma non credo
 di capire lo scherzo. Che significa?

ANTIFOLO S.

 Vieni a prendermi in giro, e poi racconti
 che sono io a scherzare? Prendi questo
 e questo, e questo pure!

DROMIO S.
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