Page 1586 - Shakespeare - Vol. 1
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ANTIFOLO S.

Con argomenti così fiacchi, il tempo lo si perde e basta.

     DROMIO S.

Cercherò di correggerli così: il Tempo stesso non ha peli sulla zucca, e lo
stesso accadrà alla fine del mondo ai suoi seguaci.

     ANTIFOLO S.

E tu nella zucca non hai sale, come del resto sospettavo prima che tu
arrivassi a questa conclusione. 27 Ma aspetta, chi è che ci fa dei cenni di
laggiù?

                                  Entrano Adriana e Luciana.

     ADRIANA

     Oh, Antifolo, mi guardi corrucciato,
     non mi conosci, pensi a un’altra donna;
     io non sono Adriana, né tua moglie.
     Lontano il tempo in cui, senza bisogno
     che lo chiedessi, spesso mi giuravi
     che mai parole musica agli orecchi,
     mai figura piacevole ai tuoi occhi,
     mai tocco era gradito alla tua mano,
     se non parlavo, se non ti guardavo,
     non ti sfioravo, non porgevo il piatto
     con la mia mano! Oh, cos’è accaduto,
     cos’è accaduto, sposo mio, che cosa
     ti ha spinto ad estraniarti da te stesso?
     Te stesso, dico: tu non riconosci
     una parte di te che sempre unita
     e indivisa al tuo corpo e alla tua anima
     più d’ogni altra ti deve essere cara.
     Ah, non allontanarti, resta unito
     alla tua sposa; se tu getti in mare
     una singola goccia, puoi sperare
     di ritrovare poi la stessa goccia
     intatta, non mischiata ad altri liquidi?
     Lo stesso per noi due: non puoi dividere
     da me te stesso senza che io ti segua.
     Pensa al furore che ti coglierebbe
     se venissi a sapere che ti inganno,
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