Page 1574 - Shakespeare - Vol. 1
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ANTIFOLO S.                                   [Batte Dromio.]
                                                            Esce.
 La padrona? sei pazzo? e chi sarebbe?
                                                            Esce.
DROMIO E.

 Vostra moglie, signore, la padrona
 che è alla Fenice, e non si siede a tavola
 finché voi non rientrate, e vi scongiura
 di fare presto, e di tornare a casa.

ANTIFOLO S.

 Continui nonostante i miei divieti
 con queste ciance? Prendi, mi hai stancato.

DROMIO E.

 Che volete, padrone? Per amore
 del cielo, su, frenate quelle mani,
 o io dovrò affidarmi alle mie gambe.

ANTIFOLO S.

 Ci scommetto la testa, quello sciocco
 è stato derubato dei miei soldi,
 in un modo o nell’altro. La città
 dicono, è piena di diavolerie, 12
 giocolieri che ingannano la vista,
 demoni occulti che ti cambian l’anima,
 stregoni che deformano il tuo corpo,
 erranti ciarlatani, che ti frodano
 protetti dalle maschere e al peccato
 in mille forme inducono. Per questo
 sarà bene ch’io fugga appena posso.
 Ora al Centauro seguo quell’infame,
 mi tormenta il pensiero di quell’oro.
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