Page 1569 - Shakespeare - Vol. 1
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narra quel che è accaduto, a loro e a te.

EGEONE

 Il mio figlio minore, 4 non minore
 per la cura e l’affetto che gli porto,
 decise a diciott’anni di cercare
 il fratello perduto, e mi chiedeva
 che col suo servo, egualmente privato
 del suo gemello, ma non del suo nome,
 lo lasciassi partire alla ventura.
 Io da un lato ero ansioso di riavere
 un figlio, ma dall’altro paventavo
 di perdere anche il solo a me rimasto.
 Per cinque estati ho percorso le terre
 più remote di Grecia, ho superato
 i confini dell’Asia; nel ritorno,
 lungo le coste, sono giunto a Efeso,
 senza alcuna speranza, ma deciso
 a non lasciare nulla d’intentato,
 in nessun luogo abitato dall’uomo.
 Finisce qui, lo vedi, la vicenda
 della mia vita; e ne sarei felice
 se nella morte avessi la certezza
 che sono ancora vivi i miei due figli.

DUCA

 O misero Egeone, com’è dura
 la sorte che i tuoi fati ti hanno imposto.
 Credimi, se non fosse violazione
 delle leggi, del mio potere stesso,
 della mia dignità, del giuramento
 che nessuno potrebbe mai tradire,
 l’animo mio ti sarebbe vicino
 e sosterrebbe la tua causa. A morte
 sei stato condannato, e la sentenza
 non si può revocare senza danno
 del nostro onore; eppure voglio ancora
 favorirti per quanto è in mio potere.
 Ecco, mercante, hai un giorno di tempo.
 Cerca aiuto fra tutti i tuoi amici,
 se ne hai qualcuno a Efeso; implora
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