Page 1535 - Shakespeare - Vol. 1
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185 III, ii, 144 vantage = opportunity, cfr. The Two Gentlemen of Verona, I, iii, 82.

186 III, ii, 147 quaint: ingegnoso, scaltro; cfr. sotto, IV, iii, 102, e altrove in Shakespeare.

187 III, ii, 152 Gioco di parole su bridegroom e groom ‘servo’, ‘stalliere’; cfr. sotto, IV, i, 111. Il
     suffisso di bridegroom è per assimilazione, mentre in antico inglese è guma (brydguma, cfr. ted.
     Brautigam), probabilmente dal latino homo.

188 III, ii, 156 devil’s dam: cfr. sopra, I, i, 105.

189 III, ii, 157 fool: in senso affettuoso, come altrove in Shakespeare; to: in confronto a.

190 III, ii, 159 Should: giunse al punto in cui doveva.

191 III, ii, 160 by gogs-wouns: forma attenuata dell’imprecazione blasfema by God’s wounds -
     onde la traduzione.

192 III, ii, 165 La frase ha forse un doppio senso, se riferita alle vesti della sposa, con allusione
     all’uso di prenderne le giarrettiere (cfr. sotto, IV, iii, 154); ma sembra improbabile.

193 III, ii, 173 sops: biscotti o dolcetti inzuppati nel vino, secondo l’uso comune anche da noi (‘far
     zuppetta’; dato l’ambiente veneto, si è rischiato il più espressivo termine dialettale).

194 III, ii, 181 rout: congrega di gente, compagnia degli ospiti.

195 III, ii, 205-206 horse: plurale (cfr. sopra, Prologo, i, 59, onde il they di Grumio, che poi pasticcia
     col suo discorso (a meno che non intenda che i cavalli sono pieni d’avena, ben nutriti).

196 III, ii, 211 Proverbiale; green nel senso di ‘nuovi’.

197 III, ii, 214 take it on you [...] so roundly: prendi tutte le decisioni, fai tutto tu; roundly:
     completamente, senza tante storie; cfr. sopra, I, ii, 58 e sotto, IV, iv, 105.

198 III, ii, 229 sgg. Petruccio naturalmente esagera, come al solito e per i suoi fini; ma dà recisa
     espressione della concezione della donna come mera e assoluta proprietà dell’uomo, fin troppo
     corrente ai tempi di Shakespeare, che ne sente però tutto il peso: cfr. le parole di Porzia in The
     Merchant of Venice, III, ii, 166-171, e di Emilia in Othello, IV, iii, 93-103.

199 III, ii, 248 junkets: è l’unico uso del termine in Shakespeare.

200 IV, i, 3 rayed: inzaccherato, sfigurato; cfr. sopra, III, ii, 52.

201 IV, i, 5 a little... hot: proverbiale, qui con allusione alla bassa statura di Grumio (cfr. sotto, 9, 23,
     25).

202 IV, i, 10 Curtis: fra tutti i nomi italiani dei personaggi della commedia, questo spicca per il suo
     carattere inglese, come se appartenesse al Prologo, ed è chiaramente fuori posto (a meno che
     si riferisca al nome di un attore). Lo si è perciò italianizzato.

203 IV, i, 16-17 Allusione ironica al ritornello di una canzone popolare, «Fire, fire! Cast on water».

204 IV, i, 24-25 Grumio intende, probabilmente, che è stato lui a dar le corna a Curzio, lunghe
     almeno quant’è lui.

205 IV, i, 28 cold comfort: proverbiale, come il nostro ‘magra consolazione’; ma si mantiene l’idea di
     freddo, leit-motiv della scena.

206 IV, i, 36 Jack... boy: inizio di una canzonetta popolare, che infatti diceva: «Jack boy, ho boy,
     news» - onde l’allusione di Grumio.

207 IV, i, 38 cony-catching: truffare, raggirare i villani - pratica diffusa nella Londra elisabettiana.
     Robert Greene ci scrisse i suoi Cony-catching pamphlets (1591-92), che resero comune il
     termine; cfr. sotto, V, i, 90-91.

208 IV, i, 41 rushes strewed: spargere giunchi sul pavimento era pratica comune. Cfr. Prologo, ii, 39.

209 IV, i, 43-44 Jacks: vale sia ‘uomini, servi’, sia ‘boccali di cuoio per bere’; Jills vale sia ‘ragazze,
     serve’, sia ‘boccali di metallo’; nella traduzione si è cercato di rendere il doppio senso con un
     raddoppio di termini.
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