Page 1537 - Shakespeare - Vol. 1
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significato di: soggiogare, domare, cfr. sopra, 166.

232 IV, i, 196-197 shrew (pronunciato ‘shrow’, come altrove in Shakespeare e nel periodo) rima con
     show (cfr. sotto, V, ii, 28; e per una analoga pronuncia moderna, to sew); il v. 197 echeggia la
     formula del matrimonio ‘chi ha qualcosa da dire, parli ora (o taccia per sempre)’; ’tis... show: è
     ‘fare atto di carità’, ‘mostrare spirito pubblico’ - onde la traduzione, che permette di mantenere
     la rima finale.

233 IV, ii, 3 bears... hand: mi tiene sulla corda, mi mena per il naso (anche se potrebbe voler dire:
     mi tratta sempre bene).

234 IV, ii, 8 The Art to Love: l’Ars amatoria di Ovidio.

235 IV, ii, 11 Quick proceeders: anche in riferimento a chi raggiunga in fretta il titolo accademico di
     master of art (sopra, v. 9).

236 IV, ii, 15 wonderful: stupefacente; cfr. Twelfth Night, V, i, 217.

237 IV, ii, 20 cullion: come in italiano, ‘coglione’, ma poi nel senso di ‘persona vile’, ‘triste figuro’.

238 IV, ii, 39 haggard: cfr. sopra, IV, i, 179.

239 IV, ii, 46 ta’en you napping: frase idiomatica per ‘sorprendere’, ‘cogliere (in fallo o sul fatto)’.

240 IV, ii, 57 eleven... long: cfr. sopra, I, ii, 32-33, con riferimento al gioco del Trentuno; qui nel
     senso di ‘a puntino’, ‘alla perfezione’.

241 IV, ii, 61 ancient angel: persona di vecchio stampo, degna, con doppio senso su angel: ‘angelo
     mandato dal cielo’ e ‘moneta d’oro’.

242 IV, ii, 81 sgg. Una storia simile (dai Supposes di Gascoine) viene usata in The Comedy of Errors,
     I, i, 16-20.

243 IV, ii, 86-87 La costruzione è ingarbugliata, ma il senso è chiaro.

244 IV, iii, 19 Grumio ripete qui le scuse di Petruccio (sopra, IV, i, 159-161 e sotto, v. 22).

245 IV, iii, 36 all amort: dal francese à la mort, senza vita, giù di corda. Cfr. 1 Henry VI, III, ii, 124.

246 IV, iii, 37 what cheer: come stai; ma Caterina intende la parola nel senso di ‘cibo’, ‘vivanda’ (cfr.
     sopra, Prologo, ii, 100; III, ii, 186 e sotto, IV, iv, 70; V, ii, 10), onde la sua risposta.

247 IV, iii, 57 bravery: bei vestiti; knavery, v. 58: ornamenti (il solo caso in Shakespeare). Forse
     Petruccio si lascia trascinare dalle rime scherzose.

248 IV, iii, 60 ruffling: di gala, ornati di merletti.

249 IV, iii, 64 porringer: piatto o scodella per mangiarvi il porridge.

250 IV, iii, 67 knack, toy, trick sono in pratica sinonimi, per indicare inezia, sciocco ornamento, e
     simili.

251 IV, iii, 81 sgg. Petruccio ignora il genuino e toccante sfogo di Caterina, e prosegue come se lei
     consentisse con lui. Così al v. 86: è stato fin dall’inizio il suo sistema.

252 IV, iii, 82 custard-coffin: crosta (o stampo) di un budino, una torta, o simili; bauble = toy, come
     sopra, v. 67.

253 IV, iii, 88-91 La manica a sboffo con aperture e tagli secondo la moda del tempo (vedi
     illustrazione) dà la stura ad una proverbiale tirata; snip, nip, cut, slish, slash sono in pratica
     sinonimi e onomatopeici; il censer è probabilmente un incensiere, in genere col coperchio a
     fessure (ma l’interpretazione non è sicura).

254 IV, iii, 97 to the time: per farla alla moda, oppure: per sempre.

255 IV, iii, 102 quaint: elegante, ben fatta; cfr. sopra, III, ii, 147.

256 IV, iii, 106-109 In questa tirata, Petruccio sferza il malcapitato sarto con i termini del suo
     mestiere: nail, unità di misura come le altre qui usate, era un sedicesimo del yard; nit vale ‘uovo
     di pidocchio’, ovvero ‘zanzara’, ‘moschicina’ - prendendosela con la sua piccolezza anche sotto,
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