Page 1534 - Shakespeare - Vol. 1
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165 III, i, 12 pain = daily labour, cfr. Midsummer’s Night’s Dream, V, i, 80.
166 III, i, 18 breeching: che può essere breeched, ‘frustato’.
167 III, i, 19 Cfr. sopra Caterina, I, i, 103.
168 III, i, 28-29 I due versi latini (con una variante) sono presi dalle Heroides (I, 33-34) di Ovidio.
169 III, i, 36 pantaloon: cfr. sopra, I, i, 47 didascalia.
170 III, i, 38 treble: propriamente, la chiave (o timbro) di soprano; Lucenzio, sotto, invita
presumibilmente a sputare nel buco del bischero per stringere la corda, ma vuole di certo essere
offensivo.
171 III, i, 48 Pedascule: pedantuccio (al vocativo), coniato su ‘pedante’ al modo di didascalos.
172 III, i, 65 gamut è il nome della scala musicale, dal greco: gamma (che indicava la nota più
bassa del sistema) + ut (il nome dato da Guido d’Arezzo, ca 1024, alla prima nota
dell’esacordo).
173 III, i, 71-76 La scala, o gamut, di Ortensio segue l’esacordo di Guido d’Arezzo; per renderla
intelligibile a lettore o spettatore, nonostante le legittime rimostranze che farebbe qualsiasi
musicologo per le inesattezze che ne conseguono, si è adottata la scala più comunemente nota,
in parte presente in quella di Ortensio. Del resto, a Ortensio preme il messaggio «segreto» che
vi include, e Bianca la taccia di odd inventions (sotto, v. 79).
174 III, i, 80 Il F dà questa battuta a Nicke, in genere identificato con l’attore Nicholas Tooley.
175 III, i, 88-89 stale: esca o richiamo per gli uccelli (cfr. sopra, I, i, 58), ‘specchietto per le allodole’,
diremmo noi; ma l’imagery è quella della falconeria: ranging era infatti detto del falcone che devia
o travia dalla giusta direzione nel volo (e poi di donna incostante, volubile; cfr. la celebre poesia di
Sir Thomas Wyatt, They flee from me: «and now they range, / Busily seeking with a continual
change», vv. 6-7).
176 III, ii, 10 rudesby: zotico, scioperato; cfr. Twelfth Night , IV, i, 50. Per spleen (qui ‘emotività’,
‘capricci’) cfr. Prologo, i, 135.
177 III, ii, 43 sgg. Questa magnifica tirata di Biondello è uno sfoggio di incredibile inventiva, in primo
luogo verbale e di vivida visualizzazione. La sua conoscenza di termini di mascalcia e veterinaria,
spesso sinonimi, avrà deliziato il pubblico dei teatri, ma va tenuto presente (come si è fatto per
la traduzione) che lui stesso è trascinato dal proprio impeto verbale, e da assonanze,
allitterazioni, rime interne, anche a scapito dell’esattezza terminologica.
178 III, ii, 50-56 glanders: ingrossamento sotto le ganasce e cimurro. Mose... chine è di significato
più misterioso che incerto: se chine è la spina dorsale, mose (non attestato altrove) indica
qualcosa di rotto; ma potrebbe essere un errore per mourn of the chine, ultimo stadio del
glanders. Lampass: gonfiore del palato, lamprasco; fashions: talvolta sinonimo di windgalls (galle,
ulcere); the yellows è l’itterizia del cavallo, the fives (dall’arabo; la forma piena è avives) = the
strangles, stranguglione, forma di tonsillite; staggers, vacillare nel passo, come per le vertigini;
bots: vermi parassitici; shoulder-shotten indica una slogatura di qualche tipo alle spalle. Il morso
half-cheeked o half-ckecked è rotto o malmesso.
179 III, ii, 67-68 list: striscia di stoffa. The humour of forty fancies: sembra il culmine del trasporto
verbale di Biondello; difficile da spiegare in ogni caso, è come uno svolazzo finale, quasi al limite
del nonsense.
180 III, ii, 81-85 Filastrocca, forse residuo d’una ballata. St. Jamy è probabile riferimento a San
Jacopo di Compostella; I hold = I bet.
181 III, ii, 95 monument: portento (unico uso del termine in Shakespeare).
182 III, ii, 107 digress: deviare (‘dalla mia strada’, o ‘dal mio impegno’).
183 III, ii, 118 Allusione di esplicito carattere sessuale; ma il moralismo di Petruccio sui vestiti è
ricorrente, fino a IV, iii, 167-177 e a V, ii, 122-123.
184 III, ii, 128 skills = matters; cfr. Twelfth Night, V, i, 280.