Page 1536 - Shakespeare - Vol. 1
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210 IV, i, 44 carpets: più che sul pavimento (cfr. sopra, v. 41), venivano comunemente stesi su
cassoni e tavole.
211 IV, i, 67 bemoiled: il primo esempio della parola, e l’unico uso in Shakespeare.
212 IV, i, 79-80 Si ricade qui in una sfilza di nomi tipicamente inglesi - come quelli del Prologo: questi,
trattandosi di ambiente padovano, sono stati italianizzati, a differenza di quelli.
213 IV, i, 82 indifferent: eguale (cfr. sopra, I, ii, 179), non come le giarrettiere scompagnate
descritte da Biondello (vedi sopra, III, ii, 66-67). Ma altre spiegazioni sono state avanzate.
214 IV, i, 93 credit: rendere onore; ma Grumio lo intende letteralmente.
215 IV, i, 103 things is: sostantivo plurale con verbo singolare, forse perché inteso come collettivo; o
perché Nataniele è un contadino.
216 IV, i, 105 Cock’s passion: anche qui, forma attenuata di bestemmia (God’s passion).
217 IV, i, 111 logger-headed: è il primo esempio della parola.
218 IV, i, 115 peasant: nel senso di ‘villano’, ‘farabutto’ (come spesso in Shakespeare); malt-horse:
cavallo usato nei mulini per far girar le mole.
219 IV, i, 119 unpink’d... heel: ci si riferisce ai forellini ornamentali fatti sui tacchi, ovvero ad altre
decorazioni degli stessi. Link, sotto, v. 120, indica la torcia bruciata usata per annerire.
220 IV, i, 126 È il primo verso di una vecchia ballata andata perduta (usato anche in 2 Henry IV, V,
iii, 139), appropriato a uno appena sposato.
221 IV, i, 131-132 Due versi di una canzone o ballata oscena che trattava della seduzione di una
suora da parte di un monaco; onde il ricorso ad una analoga filastrocca nella traduzione.
222 IV, i, 143 beetle-headed: da beetle, grosso martello di legno.
223 IV, i, 151 trenchers: piatti di legno; cfr. Romeo and Juliet, I, v, 2-3.
224 IV, i, 166 La più azzeccata definizione della tattica usata da Petruccio è affidata alla voce di uno
sconosciuto. Nella traduzione si è usata la metafora più comune e di maggiore evidenza in
italiano, ma va tenuto presente che kills vale: ‘dominare’, ‘soggiogare’, ‘reprimere’ (cfr. anche
sotto, v. 194), mentre in her own humour rimanda alla teoria medievale-rinascimentale degli
umori dominanti nella psicologia umana. Petruccio assume cioè l’umore dominante (altrove
tradotto con «estro» e simili) di Caterina, quello bisbetico, per sconfiggerla con le sue stesse
armi.
225 IV, i, 174 sgg. Il secondo soliloquio di Petruccio esplicita il suo attuale comportamento, riferendolo
ai metodi di addestramento del falcone, di cui è bene aver chiari i termini.
226 IV, i, 176 sharp = famished: cfr. Venus and Adonis, 55 («sharp by fast»).
227 IV, i, 177 stoop = swoop: picchiare del falcone ammaestrato sulla preda, ma anche ‘rispondere
al richiamo’, e più genericamente ‘sottomettersi’, ‘piegarsi’, ‘obbedire’.
228 IV, i, 178 lure: propr., il logoro, il richiamo del falconiere, in genere una sorta di uccello o trespolo
di cuoio e penne; la parola italiana e quella inglese hanno lo stesso etimo, il provenzale loir, antico
francese luere. Onde ancor oggi, lure: esca, richiamo, specchietto per le allodole, lusinga.
229 IV, i, 179 man: domare, ammaestrare (il falcone), abituandolo all’uomo; haggard è il falcone
selvaggio che invece non si lascia domare, perché in genere catturato già grande, non nel nido
(oggi, haggard vale: sparuto, smunto). Un proverbio assomma tutti questi termini: «In time all
haggard hawks will stoop to lure», ed è quello che intende ottenere, e otterrà, Petruccio. Keeper
(sotto, v. 180) è propriamente lo ‘strozziere’, ma si è tradotto con «padrone» per
scorrevolezza.
230 IV, i, 193 still: costantemente, sempre.
231 IV, i, 194 Frase proverbiale: indica in origine i cattivi esiti della troppa indulgenza (rovinare una
moglie con i troppi riguardi, per esser troppo buoni con lei); divenne poi titolo di una celebre
commedia di Thomas Heywood, A Woman Killed with Kindness (1607). Kill conserva però il