Page 1373 - Shakespeare - Vol. 1
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ORT ENSIO
[A parte.] Non sarà tanto presto.
CAT ERINA
Ma signore, confido d’aver licenza di parlare,
e parlerò. Non sono una bimba, una poppante.
Gente meglio di voi m’ha lasciato dir la mia,
e se voi non volete, tappatevi le orecchie.
Sfogherò con la lingua l’ira che ho nel cuore,
o soffocandola il mio cuore si spezzerà,
ed io piuttosto che si spezzi darò sfogo,
pieno sfogo alle parole, come voglio.
PET RUCCIO
Sì, hai ragione, 251 che schifo di cappello,
una crostina, 252 un nulla, una frittella di seta;
che non ti piaccia fa crescere il mio amore.
CAT ERINA
Amore o non amore, il cappello mi piace,
e avrò quello, oppure nessun altro.
PET RUCCIO [Esce il Merciaio.]
E la veste? Già. Su, sarto, faccela vedere.
O santo cielo! Che mascherata è questa?
E questa, cos’è? Una manica? Ma è un cannoncino.
Con gli spacchi su e giù come una torta di mele?
E tagli, tagliuzzi, crepe, squarci e sbreghi,
come un braciere bucherellato da un barbiere. 253
Che nome del diavolo, sarto, dai a questo?
ORT ENSIO
[A parte.]
Vedo che non avrà né cappello né veste.
SART O
Mi avete ordinato di fare un lavoro a puntino,
secondo gli ultimi dettami della moda.