Page 1327 - Shakespeare - Vol. 1
P. 1327

o che mandi da voi mia figlia Kate?

PET RUCCIO

 Mandatela, vi prego.
                                                          Escono tutti tranne Petruccio.

                L’aspetterò qui,
 e quando arriva la corteggerò con un certo estro. 126
 Mettiamo che sbraiti, io le dirò imperterrito
 che canta con la soavità d’un usignolo.
 Se fa il cipiglio, dirò che ha il viso luminoso
 come le rose mattutine fresche di rugiada.
 Se sta zitta e non spiccica parola,
 allora loderò la sua loquacità
 e dirò che la sua eloquenza mi commuove.
 Se mi manda a quel paese, 127 la ringrazierò
 come se m’invitasse a star da lei per un mese.
 Se rifiuta di sposarsi, 128 non vedrò l’ora
 di pubblicare i bandi e celebrar le nozze.
 Ma eccola che viene. E ora a te, 129 Petruccio.

                                      Entra Caterina.
 Buon giorno, Kate - così vi chiamate, sento dire.

CAT ERINA

 L’avrete sentito, ma siete duro d’orecchio; 130
 chi parla di me mi chiama Caterina.

PET RUCCIO

 Mentite, in fede: vi chiamano solo Kate,
 e la gagliarda 131 Kate, talvolta l’indemoniata Kate;
 ma Kate, la più vezzosa della Cristianità,
 Kate di Castel Kate, la mia squisitissima 132 Kate,
 ché tutte le squisitezze sono Kate, ecco, Kate,
 vi dico questo, Kate, consolazione mia,
 sentendo lodare la tua mitezza in ogni città,
 decantare le tue virtù e proclamar 133 la tua beltà,
 anche se non così a fondo come meriti,
 son mosso di persona a chieder la tua mano.

CAT ERINA

 Mosso, alla buon’ora! Che chi ti ha mosso qui
   1322   1323   1324   1325   1326   1327   1328   1329   1330   1331   1332