Page 1323 - Shakespeare - Vol. 1
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per amor vostro. Ma quanto a mia figlia
Caterina, ahimè, so che non fa per voi.
PET RUCCIO
Vedo che non intendete separarvi da lei,
o che la mia compagnia non vi è gradita.
BAT T IST A
Non fraintendetemi: dico le cose come stanno.
Di dove siete, signore? Come posso chiamarvi?
PET RUCCIO
Mi chiamo Petruccio, figlio di Antonio,
uomo ben noto in tutta Italia.
BAT T IST A
Lo conosco bene. Benvenuto in grazia sua.
GREMIO
Con tutto il rispetto, 113 Petruccio, vi prego,
fate parlare anche noi poveri questuanti.
Sgomberare! 114 Siete quanto mai invadente.
PET RUCCIO
Scusatemi, signor Gremio, io miro al sodo. 115
GREMIO
Non dubito, signore, che poi maledirete il nodo. Buon vicino, questo è un
dono da apprezzare, ne sono sicuro. Per manifestare analoga cortesia,
anch’io, che vi sono più debitore di ogni altro, vi faccio omaggio di questo
giovane studioso [presenta Lucenzio] che ha a lungo studiato a Reims,
conoscitore di greco, di latino e di altre lingue quanto l’altro lo è di musica
e di matematica. Si chiama Cambio. Vi prego di accettare i suoi servigi.
BAT T IST A
Mille ringraziamenti, signor Gremio. Benvenuto, buon Cambio. [A Tranio.]
Ma, gentile signore, dall’aspetto vi direi straniero. Posso ardire di sapere il
motivo della vostra venuta?
T RANIO