Page 1309 - Shakespeare - Vol. 1
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Ehi, ehi, che succede? Il mio vecchio amico Grumio, e il mio buon amico
Petruccio? Come mai tutt’e due a Verona?

     PET RUCCIO

     Signor Ortensio, vieni a sedare la contesa?
     Con tutto il cuore ben trovato, posso dire.

     ORT ENSIO

Alla nostra casa ben venuto, molto onorato signor mio Petruccio.
Su, alzati, Grumio, in piedi: comporremo questa lite.

     GRUMIO

No, non importa, signore, quel che accampa in latino. 82 Se questo non è
motivo legale per lasciare il suo servizio, decidete voi, signore. Mi ordina
“bussami qui, e picchia bene”, signore. Ebbene, era giusto che un servo
trattasse così il suo padrone, che per quanto ne so era magari fuor di testa,
sballato? 83

     Dio volesse che prima l’avessi ben bussato,
     così poi il peggio non avrei assaggiato.

     PET RUCCIO

     Che stupido buzzurro. Buon Ortensio,
     al manigoldo ho detto di bussare alla porta
     e non ci fu verso di farglielo fare.

     GRUMIO

Bussare alla porta? Santo cielo! Non mi avete detto chiaro e tondo
“Messere, bussami qui e picchia qui, bussami forte e picchiami bene”? E
adesso ve ne venite fuori con “bussare alla porta”?

     PET RUCCIO

     Vattene, gaglioffo, o taci, per il tuo bene.

     ORT ENSIO

     Abbi pazienza, Petruccio, me ne faccio io garante.
     Be’, è brutta questa storia 84 fra te e lui,
     il tuo vecchio, fidato e sapido servo Grumio.
     Ed ora dimmi, caro amico, qual buon vento
     ti spinge qui a Padova dalla vecchia Verona?
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