Page 1305 - Shakespeare - Vol. 1
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T RANIO

 Sì, certo, signore... E qualcosa ho in mente.

LUCENZIO

 Ho capito, Tranio.

T RANIO

                Padrone, ci scommetto,
 abbiamo in mente qualcosa che concorda. 74

LUCENZIO

 Di’ tu prima.

T RANIO

                Farete da precettore
 e darete voi lezioni alla ragazza.
 Ecco il vostro intento.

LUCENZIO

          Già. Si può fare?

T RANIO

 Non credo. Chi infatti farà la vostra parte
 impersonando qui a Padova il figlio di Vincenzo,
 tenendo casa e studiando, accogliendo gli amici,
 visitando i compaesani e intrattenendoli?

LUCENZIO

 Basta, 75 sta’ buono: ho escogitato tutto.
 Non ci hanno ancora visti in nessuna casa,
 né possono distinguerci dal viso
 per servo o padrone. Ne consegue questo:
 tu farai il padrone, Tranio, al posto mio,
 terrai casa, modo di vita 76 e servi come farei io;
 io sarò qualcun altro, un fiorentino,
 napoletano o pisano di più bassa condizione.
 È ben pensata, e l’attueremo. Svelto, Tranio,
 svestiti; prenditi il mio cappello colorato
 e il mio mantello. Quando arriva Biondello
 servirà te, dopo che l’avrò istruito
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