Page 1304 - Shakespeare - Vol. 1
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LUCENZIO

 Grazie, ragazzo. Continua, mi rasserena.
 Il resto mi consolerà, tu dai buoni consigli.

T RANIO

 Padrone, avete tanto guardato la fanciulla
 che forse vi è sfuggito il punto principale.

LUCENZIO

 Oh, sì: ho visto la bellezza sul suo volto,
 pari a quella della figlia di Agenore, 73
 per la cui mano il gran Giove si umiliò
 baciando la spiaggia di Creta con le ginocchia.

T RANIO

 Non avete visto altro? Come sua sorella
 prese a sbraitare e sollevò un frastuono
 che orecchio mortale può a stento sopportare?

LUCENZIO

 Tranio, l’ho vista muovere le labbra coralline
 e col suo alito profumava l’aria.
 Sacro e soave è quanto vidi di lei.

T RANIO

 Allora è il caso di scuoterlo dal sogno.
 Sveglia, signore, sveglia. Se amate la fanciulla
 dovrete ingegnarvi a conquistarla. Così
 stanno le cose: sua sorella maggiore
 è tanto indemoniata e bisbetica
 che finché il padre non se ne sbarazza
 la vostra amata starà in casa da zitella;
 perciò l’ha strettamente chiusa in gabbia,
 perché non sia importunata da corteggiatori.

LUCENZIO

 Ah, Tranio, che padre crudele! Non sai
 se si è preoccupato di trovarle
 esperti precettori per istruirla?
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