Page 1086 - Shakespeare - Vol. 1
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Non mi sento quella alacrità di spirito
 né quella gaiezza d’animo che mi era abituale.
 Mettila lì. Son pronti carta e inchiostro?

RAT CLIFFE

 Sì, monsignore.

RE RICCARDO

                Di’ alla guardia di vigilare; lasciatemi.
 Ratcliffe, verso la mezza notte vieni nella mia tenda
 ed aiutami ad armarmi. Lasciatemi, dico.

           Esce Ratcliffe. [Riccardo si ritira nella tenda. I soldati del seguito
                                                                     montano di guardia.]

          Entra nella tenda di Richmond il conte di Derby, Stanley.

ST ANLEY

 La fortuna e la vittoria si posino sul tuo elmo!

RICHMOND

 Ogni conforto che la buia notte possa fornire
 accompagni la tua persona, mio nobile patrigno.
 Dimmi, come sta la nostra affettuosa madre?

ST ANLEY

 Ti benedico, per procura, a nome di tua madre,
 che prega costantemente per il bene di Richmond.
 Tanto basti, di ciò. Le ore del silenzio scorrono furtive
 e la tenebra squamosa si dirada ad Oriente.
 In breve, poiché il momento ce lo ingiunge,
 prepara le tue forze per domattina presto
 ed affida la tua fortuna all’arbitraggio
 di sanguinosi fendenti e della guerra dal volto letale.
 Io, come posso - ciò che vorrei, non posso -
 guadagnerò tempo nel modo più profittevole
 e t’aiuterò in questo incerto scontro d’armi.
 Ma non posso spingermi troppo dalla parte tua,
 per evitare che tuo fratello, il giovane George,
 sia giustiziato sotto gli occhi di suo padre.
 Addio; la mancanza di agio e l’ora pericolosa
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