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ELISABET T A
No, perché allora non potrà che odiarti
per aver comprato il suo amore versando tanto sangue.
RE RICCARDO
Sentite, a ciò che è fatto non si può ora rimediare:
gli uomini talvolta agiscono sconsigliatamente,
ma nel tempo che segue hanno agio di pentirsi.
Se portai via il regno ai vostri figli,
per fare ammenda lo darò a vostra figlia;
se ho ucciso le creature del vostro grembo,
genererò, per dar vita alla vostra discendenza,
creature del vostro sangue da vostra figlia.
Il nome di nonna è ben poco meno affettuoso
di quel che non sia il titolo adorante di madre;
esse saranno come vostri figli, solo un gradino più giù,
del vostro stesso sangue, della vostra stessa tempra,
tutti figli delle stesse doglie, tranne che per una notte di spasimi
sofferta da colei per la quale voi patiste lo stesso travaglio.
I figli vostri furono un tormento per la vostra giovinezza,
ma i miei saranno la consolazione della vostra vecchiaia;
la perdita che avete subito è soltanto d’un figlio re,
ma per quella perdita vostra figlia diverrà regina.
Non posso darvi la riparazione che vorrei:
accettate dunque i benefici che posso offrirvi.
Vostro figlio Dorset che, con la paura nell’anima,
calca inquieto un suolo straniero,
sarà richiamato in patria da questo fausto matrimonio,
ad importanti cariche e a grandi onori.
Il re, che chiama moglie la vostra leggiadra figlia,
chiamerà familiarmente fratello il tuo Dorset;
di nuovo sarete madre d’un re
e tutte le rovine del doloroso passato
saranno restaurate, con raddoppiata ricchezza di felicità.
Suvvia, conosceremo molte giornate di letizia.
Le stille delle lacrime che avete versato
torneranno a voi tramutate in fulgide perle
che vi compenseranno del prestito, fruttando un interesse
dieci volte superiore di guadagnata felicità.
Va’ dunque, madre mia; va’ da tua figlia:
con la tua esperienza infondi ardire nei suoi anni verecondi;