Page 1059 - Shakespeare - Vol. 1
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ELISABET T A
Le mie parole sono ottuse: oh, ravvivale con le tue.
MARGHERIT A
Le tue sventure le renderanno taglienti e penetranti come le mie.
Esce.
DUCHESSA
Perché la calamità deve esser così piena di parole?
ELISABET T A
Verbosi avvocati degli affanni dei loro clienti,
legatarie impalpabili di gioie non lasciate in eredità,
miseri, ansimanti ambasciatori di sventure:
che esse si sfoghino; anche se ciò che comunicano
non serve ad altro, tuttavia alleviano il cuore.
DUCHESSA
Se è così, non tener dunque legata la lingua; vieni con me
e col fiato di amare parole soffochiamo
il figlio maledetto che ha soffocato i tuoi due dolci figli.
La tromba suona; non lesinare le invettive.
Entra re Riccardo col suo seguito [compreso Catesby] in marcia con
tamburi e trombe.
RE RICCARDO
Chi è che sbarra la strada alla mia spedizione?
DUCHESSA
Oh, colei che avrebbe potuto sbarrartela,
strangolandoti nel suo grembo maledetto,
a tutte le stragi, sciagurato, che hai commesso.
ELISABET T A
Cerchi forse di nascondere, con la corona d’oro,
quella fronte su cui dovrebbe esser impresso, se la giustizia fosse
giusta,
l’assassinio del principe che possedeva quella corona
e la morte crudele dei poveri figli miei e fratelli?