Page 1052 - Shakespeare - Vol. 1
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BUCKINGHAM

 Ah, è così? Con tale disprezzo egli ripaga
 i miei preziosi servigi? Per questo l’ho fatto re?
 Oh, pensiamo a Hastings e rifugiamoci a Brecon 41
 finché la mia testa pericolante è ancora sulle spalle.

                                                                     Esce.

                               Scena III EN

                                        Entra Tyrrel.

T Y RREL

 L’atto tirannico e sanguinario è compiuto;
 l’impresa più efferata di lacrimevole strage
 di cui questo paese si sia mai macchiato.
 Dighton e Forrest, che ho assoldato
 ad eseguire questo spietato macello,
 pur essendo scellerati incalliti, cani sanguinari,
 disfatti dall’intenerimento e da dolce compassione
 piangevano come bambini nel raccontare la triste storia della loro

      morte.
 «Oh, così», diceva Dighton, «giacevano i teneri bimbi»;
 «Così, così», disse Forrest, «allacciati fra loro
 con le loro innocenti braccia d’alabastro;
 le loro labbra erano quattro rose rosse sul gambo,
 e nella loro rigogliosa bellezza si baciavano.
 Un libro di preghiere posava sul loro guanciale,
 e, per un momento», disse Forrest, «mi fece quasi cambiar di

      proposito.
 Ma, oh, il Diavolo...» E lì s’arrestò, lo scellerato,
 e Dighton allora proseguì: «Abbiamo soffocato
 il prodotto della Natura più colmo di dolcezza
 ch’essa abbia mai modellato, dalla creazione originaria».
 Con ciò essi se ne sono andati, non riuscendo a parlare
 per il rimorso di coscienza, ed io così l’ho lasciati,
 per portare queste notizie al re sanguinario.

                                     Entra re Riccardo.

 Ed eccolo che viene. Salute perfetta, mio sovrano signore.
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