Page 1030 - Shakespeare - Vol. 1
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RICCARDO
Andategli dietro, andategli dietro, cugino Buckingham:
il Sindaco è diretto in gran fretta alla Guildhall.
Colà, nel momento più propizio che vi si offra,
insinuate che i figli di Edoardo sono bastardi;
raccontate come Edoardo mise a morte un cittadino
solo per aver detto che avrebbe lasciato a suo figlio
in eredità la Corona - intendendo, in realtà, casa sua,
che così era chiamata per la sua insegna.
Insistete, inoltre, sulla sua abominevole lussuria,
sul suo bestiale appetito, nella volubilità delle sue voglie
che si spingevano fino alle serve, alle figlie, alle mogli loro,
dovunque il suo occhio smanioso e il suo cuore selvaggio
bramassero sfrenatamente far preda.
Anzi, se necessario, arrivate a sfiorare più da vicino la mia persona:
dite loro che quando mia madre rimase incinta
di quell’insaziabile Edoardo, il principe mio padre, il nobile York,
si trovava allora a guerreggiare in Francia
e che, mediante un calcolo esatto del tempo,
s’avvide che la prole non era del suo seme;
il che si manifestò chiaramente nei tratti di lui
in nulla rassomiglianti al nobile duca, mio padre...
Però accennate a questo con discrezione, alla lontana, per dir così;
sapete infatti, monsignore, che mia madre è ancora viva.
BUCKINGHAM
Non dubitate, monsignore; farò l’oratore
come se l’aurea mercede della mia arringa
spettasse a me; e con questo, monsignore, addio.
RICCARDO
Se avete successo, conduceteli a Baynard’s Castle,
dove mi troverete in buona compagnia
di reverendi padri e dotti vescovi.
BUCKINGHAM
Vado e, verso le tre o le quattro,
aspettate le notizie dalla Guildhall.
Esce.
RICCARDO