Page 1012 - Shakespeare - Vol. 1
P. 1012
Y ORK
Come, volete andare alla Torre, mio signore?
PRINCIPE
Monsignor Protettore vuole assolutamente così.
Y ORK
Non dormirò tranquillo nella Torre.
RICCARDO
Perché, che cosa avete da temere?
Y ORK
Diamine, lo spettro adirato di mio zio Clarence:
la nonna m’ha detto che là è stato assassinato.
PRINCIPE
Io non ho paura di zii morti.
RICCARDO
Né, spero, di quelli vivi?
PRINCIPE
Se sono vivi, spero di non dovere aver paura a causa loro.
Ma andiamo, monsignore; con cuore mesto,
pensando a loro, me ne vado alla Torre.
Fanfara. Escono il Principe, York, Hastings, Dorset [e tutti, tranne]
Riccardo, Buckingham e Catesby.
BUCKINGHAM
Non credete, monsignore, che questo piccolo chiacchierone di York
sia stato istigato subdolamente da sua madre
a farsi beffe ed ingiuriarvi in modo così obbrobrioso?
RICCARDO
Non c’è dubbio, non c’è dubbio; oh, è un bambino tremendo,
ardito, svelto, ingegnoso, precoce, intelligente:
è tutto sua madre, dalla testa ai piedi.
BUCKINGHAM