Page 553 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Tycho,  nonostante  non  fosse  né  semplice  né  coerente,  viene
                preferito  dai  cattolici  obbedienti  alla  Sacra  Cogregazione  dei

                cardinali. E quale preferisce l’autore? «[I]o per me dico […] che
                non intendo di approvarlo; ma in tutto, e per tutto mi rimetto a

                coloro, ai quali si appartiene il giudicarne, bastandomi l’averlo
                spiegato in quella forma, che da suoi Autori egli è proposto, ed

                approvato»      159 .

                    L’approccio  piú  rilassato  dei  giovani  intorno  al  1760  è
                rappresentato dalla memoria De  moto  diurno  terrae  (1756)  di

                un successore di Marchetti, il coraggioso padre barnabita Paolo
                Frisi.  La  moderna  astronomia,  la  meccanica  e  la  fisica

                rappresentavano cosí tante conferme della «piú elegante e piú
                celebrata  opinione  del  grande  Galileo».  Le  nuove  scoperte  –

                Frisi ricordò l’aberrazione della luce e la nutazione delle stelle –
                sono decisive: «[Queste] possono essere spiegate facilmente e

                meravigliosamente a partire dal sistema [copernicano…]. Non è
                forse questa una forma di certezza e di dimostrazione?» In base

                all’ipotesi di una Terra stazionaria, al contrario, non è possibile
                spiegare  né  il  fenomeno  dell’aberrazione  né  quello  della

                nutazione,  «o  per  spiegarli  devono  essere  adottate  ipotesi
                intricate  e  arbitrarie,  che  risultano  implausibili  se  vengono

                giudicate alla luce della ragione»            160 .

                    Frisi si fece sempre piú coraggio davanti alla pubblicazione
                di un numero sempre crescente di documenti relativi al processo

                di  Galileo.  Questi  non  si  era  limitato  a  scoprire  verità
                fondamentali,  ma  si  era  anche  dato  da  fare  per  conquistare  il

                diritto per tutti di ricercarle, finché i gesuiti non armeggiarono
                con  il  sistema  per  abbatterlo.  Essi  non  replicarono  a  questa

                provocazione  o  ai  documenti,  pubblicati  nel  1775,  che  la
                supportavano.  Non  potevano:  nel  1773,  sotto  la  pressione  di

                capi di stato insofferenti ai loro intrighi, papa Clemente XIV ne
                soppresse  l’Ordine.  Questo  atto,  inimmaginabile  ai  tempi  di

                Galileo, portò gli ex gesuiti desiderosi di conservare le briciole
                della loro vita precedente a trasferirsi in Austria o in Russia. Qui
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