Page 552 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 552

teoria del moto di Galileo (ma non la sua cosmologia), respinse
                gran  parte  di  Aristotele,  descrisse  nei  dettagli  il  sistema  di

                Copernico e attribuí ai protestanti di preferirlo in opposizione al
                papa.  Questo  incrocio  ibrido  venne  usato  per  molti  anni  nelle

                scuole  dei  gesuiti  come  testo  di  astronomia  e  come  esempio
                notevole  di  poesia  latina          157 .  Un  poeta  siciliano,  Tommaso

                Campailla,  mise  in  poesia  la  filosofia  di  Cartesio  in  una

                produzione  spettacolare  sull’educazione  di  Adamo  da  parte
                dell’arcangelo Raffaele, la cui fisica divina non era altro che i

                «vortici»  de  «l’immortale  Renato  e  de  la  Carte».  La  Royal
                Society  di  Londra,  stupita  di  scoprire  tale  luce  brillante  in

                Sicilia, inviò a Campailla una copia dei Principia  di  Newton,
                nella speranza forse che potesse mettere anche l’opera in versi.

                La  tanto  agognata  controparte  in  versi  di  Cartesio  venne
                completata  soltanto  nel  1752:  all’autore,  il  gesuita  Benedict

                Stay,  furono  necessari  24  000  versi  per  realizzarla,  circa  due
                terzi del Furioso. Ci vollero quarant’anni per stamparla                     158 .

                    La  terza  fase  della  riabilitazione  di  Copernico  e  di  Galileo
                andò  dal  1710  al  1760:  dalla  richiesta  di  procedere

                esplicitamente  in  via  ipotetica  (ma  non  in  poesia!)  alle
                espressioni  pro  forma  di  esso.  Negli  anni  Venti  e  Trenta  del

                Settecento gli astronomi piú anziani praticavano l’autocensura

                che avevano fatto propria precedentemente. Angelo Marchetti,
                professore  di  logica  (e  figlio  di  un  professore  di  matematica)

                all’Università di Pisa, costituisce un buon esempio: la seconda
                edizione della sua Breve introduzione alla cosmografia (1738)

                chiama  i  propri  lettori  a  decidere  quale,  fra  i  sistemi  di
                Tolomeo, Copernico e Tycho, è «piú verisimile, e piú conforme

                a  i  Santi  Dogmi  della  Cattolica  nostra  Fede».  Offre  anche
                qualche indicazione: il sistema di Tolomeo è sbagliato; quello di

                Copernico,  confermato  da  «il  Gran  Galileo»,  soddisfa  ogni
                ragionevole  controllo,  ma  i  cattolici  lo  ritengono  sospetto

                perché  «poco  conforme  alle  Divine  Scritture,  e  contrario  alla
                sopramentovata  Censura  […]  contro  al  Galileo»;  quello  di
   547   548   549   550   551   552   553   554   555   556   557