Page 534 - Galileo. Scienziato e umanista.
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modi simili a quelli intuiti da Galileo, sebbene egli non abbia
visto o descritto i moti che aveva immaginato 113 .
«Or pensi V. S. in quale afflizzione io mi ritrovo, mentre che
vo considerando che quel cielo, quel mondo e quello universo
che io con mie maravigliose osservazioni e chiare dimostrazioni
avevo ampliato per cento e mille volte piú del comunemente
veduto da’ sapienti di tutti i secoli passati, ora per me s’è sí
diminuito e ristretto, ch’e’ non è maggiore di quel che occupa la
persona mia» 114 . Questo non impedí a Galileo di migliorare le
tecniche delle osservazioni che non poteva piú effettuare:
nell’autunno del 1637 propose di determinare il periodo di un
pendolo di riferimento contando il numero delle sue oscillazioni
tra i successivi passaggi al meridiano di una medesima stella.
Per ottenere la lunghezza di un pendolo che batte i secondi –
cosí Galileo consigliò a Baliani – è sufficiente che conti il
periodo del pendolo di riferimento in base al computo delle sue
oscillazioni lungo un arco di 24 ore, e applichi quindi «la regola
aurea» che i periodi dei pendoli vanno come la radice quadrata
delle loro lunghezze 115 . Si trattava di uno stratagemma, non di
un orologio, perché il pendolo non regolava una macchina. Ma
ancora una volta il cieco veggente puntava al futuro: l’orologio
a pendolo isocrono divenne uno strumento essenziale
dell’astronomia meno di un quarto di secolo dopo la morte di
Galileo. Questo per il tempo. Quanto allo spazio, Galileo
raccomandò di determinare piccole separazioni angolari
raffinando l’osservazione con fili che aveva precedentemente
sviluppato per «misurare» i diametri stellari. Sostituite al filo un
fascio rettangolare di luce, posto verticalmente su una montagna
in lontananza, e cercate con il telescopio una stella che quel
fascio nasconde alla vista; con un po’ di geometria è possibile
determinare il diametro della stella, che Galileo riteneva ancora
di ingrandire con il telescopio. Questo suggerimento non ebbe
però futuro: al successo degli orologi a pendolo si
accompagnarono anche micrometri a fili metallici che non