Page 686 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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appagato d’alcuno de’ miei pensieri, ciò stimo io che sia provenuto, in
parte, più dalla novità che dalla certezza di quelli, ma più assai dalla
vostra cortesia, che ha creduto e voluto co ’l suo assenso arrecarmi quel
gusto che naturalmente sogliamo prendere dall’approvazione e laude
delle cose proprie. E come a voi mi ha obbligato la vostra gentilezza,
così m’è piaciuta l’ingenuità del Sig. Simplicio; anzi la sua costanza nel
sostener con tanta forza e tanto intrepidamente la dottrina del suo
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maestro, me gli ha reso affezionatissimo: e come a V. S., Sig. Sagredo,
rendo grazie del cortesissimo affetto, così al Sig. Simplicio chieggio
perdono se tal volta co ’l mio troppo ardito e resoluto parlare l’ho
alterato; e sia certo che ciò non ho io fatto mosso da sinistro affetto, ma
solo per dargli maggior occasione di portar in mezo pensieri alti, onde io
potessi rendermi più scienziato.
SIMP. Non occorre che voi arrechiate queste scuse, che son superflue, e
massime a me, che, sendo consueto a ritrovarmi tra circoli e pubbliche
dispute, ho cento volte sentito i disputanti non solamente riscaldarsi e tra
di loro alterarsi, ma prorompere ancora in parole ingiuriose, e talora
trascorrere assai vicini al venire a i fatti. Quanto poi a i discorsi avuti, ed
in particolare in quest’ultimo intorno alla ragione del flusso e reflusso
del mare, io veramente non ne resto interamente capace; ma per quella
qual si sia assai tenue idea che me ne son formata, confesso, il vostro
pensiero parermi bene più ingegnoso di quanti altri io me n’abbia sentiti,
ma non però lo stimo verace e concludente: anzi, ritenendo sempre
avanti a gli occhi della mente una saldissima dottrina, che già da persona
dottissima ed eminentissima appresi ed alla quale è forza quietarsi, so
che amendue voi, interrogati se Iddio con la Sua infinita potenza e
sapienza poteva conferire all’elemento dell’acqua il reciproco
movimento, che in esso scorgiamo, in altro modo che co ’l far muovere
il vaso contenente, so, dico, che risponderete, avere egli potuto e saputo
ciò fare in molti modi, ed anco dall’intelletto nostro inescogitabili. Onde
io immediatamente vi concludo, che, stante questo, soverchia arditezza
sarebbe se altri volesse limitare e coartare la divina potenza e sapienza
ad una sua fantasia particolare. 51
SALV. Mirabile e veramente angelica dottrina: alla quale molto
concordemente risponde quell’altra, pur divina, la quale, mentre ci
concede il disputare intorno alla costituzione del mondo, ci soggiugne
(forse acciò che l’esercizio delle menti umane non si tronchi o
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