Page 668 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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Seguono  ora  gli  altri  due  periodi,  mestruo  ed  annuo,  li  quali  non
          arrecano accidenti nuovi e diversi, oltre a i già considerati nel periodo

          diurno, ma operano ne i medesimi con rendergli maggiori e minori in
          diverse parti del mese lunare ed in diversi tempi dell’anno solare, quasi

          che e la Luna e il Sole entrino a parte nell’opera e nella produzion di tali
          effetti: cosa che totalmente repugna al mio intelletto, il quale, vedendo

          come  questo  de  i  mari  è  un  movimento  locale  e  sensato,  fatto  in  una
          mole immensa d’acqua, non può arrecarsi a sottoscrivere a lumi, a caldi

          temperati,  a  predominii  per  qualità  occulte  ed  a  simili  vane
          immaginazioni, le quali tantum abest che siano o possano esser cause del
          flusso, che per l’opposito il flusso è causa di quelle, cioè di farle venire

          ne i cervelli atti più alla loquacità ed ostentazione, che alla specolazione
          ed  investigazione  dell’opere  più  segrete  di  natura;  li  quali,  prima  che

          ridursi  a  profferir  quella  savia  ingenua  e  modesta  parola  Non  lo  so,
          scorrono a lasciarsi uscir di bocca, ed anco della penna, qual si voglia
          grande  esorbitanza.  Ed  il  veder  solamente  che  la  medesima  Luna  e  ’l

          medesimo  Sole  non  operano,  co  ’l  lor  lume,  co  ’l  moto,  co  ’l  caldo
          grande o col temperato, ne i minori ricetti d’acqua, anzi, che a volerla

          per caldo far sollevare bisogna ridurla poco meno che al bollire, ed in
          somma  non  poter  noi  artifiziosamente  immitar  in  verun  modo  i

          movimenti del flusso, salvo che co ’l moto del vaso, non dovrebbe egli
          assicurare  ogn’uno,  tutte  l’altre  cose  prodotte  per  cause  di  tale  effetto

          esser vane fantasie e del tutto aliene dal vero? Dico per tanto, che se è
          vero che di un effetto una sola la cagion primaria, e che tra la causa e
          l’effetto  sia  una  ferma  costante  connessione,  necessaria  cosa  è  che

          qualunque volta si vegga alterazione ferma e costante nell’effetto, ferma
          e  costante  alterazione  sia  nella  causa:  e  perché  le  alterazioni  che

          accaggiono  a  i  flussi  e  reflussi  in  diverse  parti  dell’anno  e  del  mese
          hanno lor periodi fermi e costanti, è forza dire che regolata alterazione

                                      ne i medesimi tempi accaggia nella cagion primaria
            Si assegnano
            diffusamente le           de i flussi e reflussi. L’alterazione poi che si trova
                                      ne i detti tempi ne i flussi e reflussi, non consiste in
            cause de’ periodi
            mestruo ed annuo          altro  che  nella  lor  grandezza,  cioè  nell’alzarsi  ed
                                      abbassarsi  più  o  meno  le  acque,  e  nel  correr  con
            de i flussi e
            reflussi.                 impeto  maggiore  o  minore;  adunque  è  necessario
                                      che  quello  che  è  cagion  primaria  del  flusso  e

          reflusso, ne i detti tempi determinati accresca o diminuisca la sua forza.
          Ma  già  si  è  concluso,  la  disegualità  e  difformità  del  moto  de  i  vasi



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