Page 665 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
P. 665
lor contenente. Ora, senza discostarmi dalle vostre vestigie, voglio che
determiniamo, la quantità dell’aria participante di tal moto abbassarsi sin
presso alle sommità delle più alte montagne, e che anco sino in Terra
arriverebbe, quando gli ostacoli delle medesime montagne non
l’impedissero: che corrisponde a quello che dite voi, cioè che sì come
voi affermate, l’aria circondata da i gioghi de i monti esser portata in
giro dall’asprezza della Terra mobile, noi per il converso diciamo,
l’elemento dell’aria tutto esser portato in volta dal moto del cielo,
trattone quella parte che soggiace a i gioghi, che viene impedita
dall’asprezza della Terra immobile; e dove voi dicevi, che quando tale
asprezza si togliesse, si torrebbe anco all’aria l’esser rapita, noi possiam
dire che rimossa la medesima asprezza, l’aria tutta continuerebbe suo
movimento: onde, perché le superficie de gli ampli mari sono lisce e
terse, sopra di quelle si continua il moto dell’aura, che perpetuamente
spira da levante; e questo si fa più sentire nelle parti sottoposte
all’equinoziale e dentro a i tropici, dove il moto del cielo è più veloce. E
sì come tal movimento celeste è potente a portar seco tutta l’aria libera,
così possiamo molto ragionevolmente dire che
Moto dell’acqua
dependente dal moto contribuisca il medesimo moto all’acqua mobile,
per esser fluida e non attaccata all’immobilità
del cielo.
della Terra; e tanto più possiamo noi ciò
affermare con confidenza, quanto, per vostra confessione, tal movimento
deve esser pochissimo, rispetto alla causa sua efficiente, la quale,
circondando in un giorno naturale tutto ’l globo terrestre, passa molte
centinaia di miglia per ora, e massime verso l’equinoziale, dove che
nelle correnti del mare aperto è di pochissime miglia per ora. E così le
navigazioni verso occidente verranno ad esser comode e spedite non
solamente mercé dell’aura perpetua orientale, ma del corso ancora
dell’acque: dal qual corso potrà anco per avventura procedere il flusso e
reflusso, mediante le diverse posture de i lidi
Flusso e reflusso
può dependere dal terrestri, ne i quali andando a percuoter l’acqua,
può anco ritornare in dietro con movimento
movimento diurno
del cielo. contrario, sì come l’esperienza ci mostra del corso
de i fiumi; che secondo che l’acqua, nella
disegualità delle rive, incontra qualche parte che sporga in fuori o che di
sotto faccia qualche seno, qui l’acqua si raggira, e si vede notabilmente
ritornare in dietro. Per questo mi pare che de i medesimi effetti da i quali
voi argomentate la mobilità della Terra, e la medesima adducete per
665