Page 671 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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altera con l’aggiunta o suttrazione di 10 gradi, che con la giunta o
suttrazione di 4. La terza maniera sarebbe quando queste due si
congiugnessero insieme, diminuendo il moto annuo e crescendo le
giunte e suttrazioni diurne. Sin qui, come voi vedete, non è stato difficile
il pervenire; ma ben è egli stato a me laborioso il ritrovare in qual
maniera ciò possa effettuarsi in natura. Pur finalmente trovo che ella
mirabilmente se ne serve, e con modi quasi
Quello che a noi è
inopinabili: dico mirabili ed inopinabili a noi,
difficilissimo a
ma non a lei, la quale anco le cose all’intelletto intendersi, alla natura
nostro d’infinito stupore opera ella con somma
è agevolissimo a
facilità e semplicità; e quello che a noi è
difficilissimo a intendersi, a quella è farsi.
agevolissimo a farsi. Passando ora più avanti, ed avendo dimostrato
come la proporzione tra gli additamenti e suttrazioni della vertigine e ’l
moto annuo si può far maggiore e minore in due maniere (e dico in due,
perché la terza vien composta delle due prime), aggiungo che la natura di
amendue si serve; e di più soggiungo, che quando ella si servisse di una
sola, bisognerebbe tor via una delle due alterazioni periodiche:
cesserebbe quella del periodo mestruo, se ’l movimento annuo non si
alterasse; e quando le giunte e suttrazioni della
Se ’l movimento annuo
vertigine diurna si mantenesser continuamente non si alterasse,
eguali, mancherebbero le alterazioni del
cesserebbe il periodo
periodo annuo.
SAGR. Adunque mestruo.
Se ’l moto diurno
non si alterasse, l’alterazione mestrua de’ flussi e reflussi
depende dall’alterazion del moto annuo della
cesserebbe il periodo
Terra? e l’alterazione annua de’ medesimi flussi
annuo.
e reflussi deriva da gli additamenti e suttrazioni
della vertigine diurna? Ora mi ritrovo io più confuso che mai, e più fuori
di speranza d’avere a poter restar capace come stia questo
intralciamento, più intrigato, al mio parere, del nodo Gordiano, ed
invidio il Sig. Simplicio, dal cui silenzio argomento che ei resti capace
del tutto, e libero da quella confusione che grandemente a me ingombra
la fantasia.
SIMP. Credo veramente, Sig. Sagredo, che voi vi ritroviate confuso, e
credo di sapere anco la causa della vostra confusione; la quale, per mio
avviso, nasce, che delle cose portate da poco in qua dai Sig. Salviati,
parte ne intendete e parte no. È anche vero ch’io mi trovo fuori di
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