Page 670 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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venire  a  capo,  abbia,  per  consolazion  di  me  medesimo,  fatto  forza  di
          persuadermi, a guisa  dell’infelice Orlando,  che potesse  non esser  vero

          quello  che  tuttavia  la  testimonianza  di  tanti  uomini  degni  di  fede  mi
          rappresentava innanzi a gli occhi. Non vi maravigliate dunque se questa

          volta,  contro  al  vostro  consueto,  non  prevedete  il  segno;  e  se  pur  vi
          maravigliate,  credo  che  la  riuscita  per  quanto  posso  giudicare  assai

          inopinata, vi farà cessar la maraviglia.
          SAGR.  Ringrazio  dunque  Iddio  dell’avere  Egli  ovviato,  che  tal

          disperazione  non  traesse  voi  all’esito  che  si  favoleggia  del  misero
          Orlando,  né  a  quello  che  forse  non  men  favolosamente  s’intende
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          d’Aristotile,  acciocché né io né altri restasse privo del ritrovamento di
          cosa  tanto  recondita  quanto  desiderata.  Pregovi  dunque  che,  quanto

          prima si possa, satolliate la mia famelica avidità.
                                             SALV.  Eccomi  a  sodisfarvi.  Eramo  ridotti  a
            In tre modi si può
                                             ritrovare  in  qual  maniera  gli  additamenti  e
            alterar la proporzione
            degli additamenti                suttrazioni  della  vertigine  terrestre  sopra  ’l
                                             moto annuo potessero farsi or con maggiore ed
            della vertigine

            sopra ’l moto                    or con minore proporzione, la qual diversità, e
                                             non  altra  cosa,  poteva  assegnarsi  per  cagion
            annuo.
                                             delle  alterazioni  mestrue  ed  annue  che  si
          veggono nella grandezza de i flussi e reflussi. Considero adesso come

          questa proporzione de gli additamenti e suttrazioni della vertigine diurna
          e del moto annuo può farsi maggiore e minore in tre maniere. L’una è co
          ’l  crescere  e  diminuire  la  velocità  del  moto  annuo,  ritenendo  gli

          additamenti  e  suttrazioni,  fatte  dalla  vertigine  diurna,  nella  medesima
          grandezza;  perché,  per  essere  il  moto  annuo  circa  tre  volte  maggiore,

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          cioè  più  veloce,  del  moto  diurno   (considerato  anco  nel  cerchio
          massimo),  se  noi  di  nuovo  l’accresceremo,  minore  alterazione  gli

          arrecheranno le giunte o suttrazioni del moto diurno; ma, per l’opposito,
          facendolo  più  tardo,  verrà  con  proporzion  maggiore  alterato  dal

          medesimo moto diurno: in quel modo che l’accrescere o detrarre quattro
          gradi di velocità a quello che si muove con venti gradi, altera meno il
          suo corso che non farebbero i medesimi quattro gradi aggiunti o detratti

          a  uno  che  si  movesse  solamente  con  10  gradi.  La  seconda  maniera
          sarebbe  con  far  maggiori  o  minori  gli  additamenti  e  le  suttrazioni,

          ritenendo  il  moto  annuo  nell’istessa  velocità:  il  che  è  tanto  facile  da
          intendersi, quanto è manifesto che una velocità, v. g., di 20 gradi più si





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