Page 672 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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confusione, ma non per quella causa che voi credete, cioè perché lo resti
capace del tutto, anzi ciò mi avviene dal contrario, cioè dal non capir
nulla; e la confusione è nella pluralità delle cose, e non nel niente.
SAGR. Vedete, Sig. Salviati, come alcune sbrigliatelle che si son date ne i
giorni passati al Sig. Simplicio, l’hanno reso mansueto, e di saltatore
cangiato in una chinea. Ma, di grazia, senza più indugio cavateci
amendue di travaglio. 36
SALV. Farò forza quanto potrò alla mia dura Ipotesi verissima,
espressiva, alla cui ottusità supplirà l’acutezza
in più breve tempo
del vostro ingegno. Due sono gli accidenti de’ spedirsi le revoluzioni
quali doviamo investigar le cagioni: il primo
ne i cerchi
riguarda le diversità che accascano ne’ flussi e minori che ne i
reflussi nel periodo mestruo; e l’altro
maggiori: il che si
appartiene al periodo annuo: prima parleremo dichiara con dua
del mestruo poi tratteremo dell’annuo; e tutto
esempi.
convien che risolviamo secondo i fondamenti e
ipotesi già stabilite, senza introdur novità alcuna, né in astronomia né
nell’universo, in grazia de i flussi e reflussi, ma dimostriamo che di tutti
i diversi accidenti che in essi si scorgono, le cause riseggono nelle cose
già conosciute, e ricevute per vere ed indubitate. Dico per tanto, cosa
vera, naturale, anzi necessaria, essere che un medesimo mobile, fatto
muovere in giro dalla medesima virtù movente, in più lungo tempo
faccia suo corso per un cerchio maggiore che per un minore; e questa è
verità ricevuta da tutti, e confermata da tutte l’esperienze, delle quali ne
produrremo alcuna. Ne gli oriuoli da ruote, ed in
Primo esempio.
particolare ne i grandi, per temperare il tempo
accomodano i loro artefici certa asta volubile orizontalmente, e nelle sue
estremità attaccano due pesi di piombo; o quando il tempo andasse
troppo tardo, co ’l solo avvicinare alquanto i detti piombi al centro
dell’asta, rendono le sue vibrazioni più frequenti; ed all’incontro, per
ritardarlo, basta ritirare i medesimi pesi più verso l’estremità, perché così
le vibrazioni si fanno più rade, ed in conseguenza gl’intervalli dell’ore si
allungano. Qui la virtù movente è la medesima, cioè
Secondo esempio.
il contrappeso, i mobili sono i medesimi piombi, le
vibrazioni loro son più frequenti quando sono più vicini al centro, cioè
quando si muovono per minori cerchi. Sospendansi pesi equali da corde
diseguali, e rimossi dal perpendicolo lascinsi in libertà; vedremo gli
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