Page 660 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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o 1000 miglia per ora, contro l’aria libera da tal moto? tuttavia nulla di
tale accidente sentiamo noi.
SALV. A questa instanza, che ha assai
Si risponde
dell’apparente, rispondo che è vero che l’aria
all’instanza fatta contro
è più tenue e più leggiera, e per la sua
alla vertigine del
leggerezza meno aderente alla Terra, che
globo terrestre.
l’acqua, tanto più grave e corpulenta; ma è
poi falsa la conseguenza che voi deducete da queste condizioni, cioè che
per tal sua leggerezza tenuità e minore aderenza
L’acqua più atta a
alla Terra ella dovesse esentarsi più dell’acqua
conservare un
impeto concepito, che dal secondare i movimenti terrestri, onde a noi,
che totalmente gli partecipiamo, tal sua
non è l’aria.
inobbedienza si facesse sensibile e manifesta:
anzi accade tutto l’opposito. Imperocché, se voi ben vi ricordate, la
causa del flusso e reflusso dell’acqua, assegnata da noi, consiste nel non
secondar l’acqua la disegualità del moto del suo vaso, ma ritener
l’impeto concepito per avanti, senza diminuirlo o crescerlo con quella
precisa misura che si accresce o diminuisce nel suo vaso: perché dunque
nella conservazione e mantenimento dell’impeto Corpi leggieri più
concepito prima consiste l’inobbedienza ad un
facili ad esser mossi
nuovo agumento o diminuzion di moto, quel che i gravi, ma
mobile che sarà più atto a tal conservazione, sarà
son manco atti a
anco più accomodato a dimostrar l’effetto che a
tal conservazione viene in conseguenza. Ora, conservare il moto.
quanto sia l’acqua disposta a mantenere una concepita agitazione,
benché cessi la causa che l’impresse, l’esperienza de i mari altamente
commossi da venti impetuosi ce lo dimostra, l’onde de i quali, benché
tranquillata l’aria e cessato il vento, per lungo tempo restano in moto,
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come leggiadramente cantò il Poeta sacro: Qual l’alto Egeo etc.: ed il
continuar in tal guisa nella commozione depende dalla gravità
dell’acqua; imperocché, come altra volta s’è detto, i corpi leggieri son
ben più facili ad esser mossi che i più gravi, ma son ben tanto meno atti a
conservar il moto impressoli, cessante la causa movente; onde l’aria,
come in sé stessa tenuissima e leggierissima, è agevolissimamente
mobile da qualsivoglia minima forza, ma è anco inettissima a conservare
il moto, cessante il motore. Però quanto all’aria
Più ragionevole è
che circonda il globo terrestre, direi che, per la
che l’aria sia rapita
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